Stress e burnout: se ne parla sempre poco
Un recente studio di GoodHabitz sottolinea – ancora una volta – che due lavoratori italiani su tre soffrono di stress e burnout, ma se ne parla poco. Peccato perchè sembrerebbe che la causa risieda nella comunicazione tra dipendenti e manager e dunque in una situazione ampiamente risolvibile. Vediamo come.
In Italia una persona su due soffre (in silenzio) i problemi legati al malessere mentale legato alla propria occupazione. Il 70%, invece, è alle prese con lo stress e burnout. Poi c’è una quota non trascurabile (il 13%) che dichiara di aver entrambi i fenomeni.
Questo studio, come dicevo in premessa, è a firma della GoodHabitz, piattaforma internazionale per la formazione aziendale. L’indagine ha preso in esame oltre 24 mila addetti a livello globale e in questo bacino, il campione italiano era composto da 1.280 circa soggetti tra i 25 e i 65 anni attivi lavorativamente.
Questo studio ha inoltre evidenziato che solo il 50% dei lavoratori riesce a gestire una discussione a lavoro senza ansia, panico o altri disturbi. É il delirio e tutto questo non fa altro che confermare le mie più ferree idee in tema di promozioni di ambienti “sani” in cui le conversazioni siano invece attivamente incoraggiate.
Tutto deriva dalla gestione dello stress che rappresenta la principale abilità in grado di influire positivamente sul benessere (ne sono convinti il 35% dei rispondenti) al pari delle skill digitali. Non di minore importanza sono la capacità di comunicazione, il coaching, la leadership (nel 28% dei casi) e la gestione del tempo (26%).
Insomma, c’è urgente bisogno di formazione. In quali campi? In tutti quelli dai quali dipende la nostra salute e la nostra felicità. Ricapitoliamo, dunque: è necessario gestire lo stress, avere skill digitali, saper comunicare efficacemente, sviluppare le capacità di coaching e la leadership e gestire sapientemente il proprio tempo.
Avete letto bene? Allora avrete senz’altro notato che la felicità lavorativa non dipende dalla competenza!
Strike! Tutte le illusioni dei papaveri che pensavano di poter imporsi sugli altri per competenza cadono giù e queste non sono mie personali elaborazioni mentali, benché queste considerazioni animino la mia missione da (praticamente) sempre, ma a dire che è necessaria “più formazione per i manager e per i team” e che “tutte queste percentuali rappresentano un chiaro indicatore della necessità (urgente) di una formazione completa – sia per i manager che per i team attivi in seno all’organizzazione – per sviluppare competenze da considerarsi cruciali per la risoluzione dei problemi” è Paolo Carnovale, Country Director di GoodHabitz!
Se siete imprenditori e volete che la vostra azienda – che è composta da persone principalmente – raggiunga il suo potenziale e costruisca così un ambiente di lavoro sano e positivo, dovete subito mettere in atto strategie in grado di mettere i lavoratori a proprio agio. É fondamentale.
Ben il 22% dei lavoratori italiani si sente ancora (molto) a disagio nel parlare della propria salute mentale con i propri manager e la metà di coloro che si sono aperti afferma di non aver ricevuto supporto.
L’impatto della crescita personale sul grado di felicità lavorativa è non a caso un altro dei temi messi sotto osservazione dallo studio. Il benessere finanziario/economico continua a svolgere un ruolo fondamentale nella soddisfazione lavorativa (a dire del 74% degli intervistati).
Io vi aspetto nelle nostre aule per sviluppare capacità sempre più ambite e sempre più apprezzate. Se desiderate team produttivi al posto di avere morti viventi stressati, lenti e impegnati per lo più nelle attività inciucio alle vostre spalle, qui troverete strumenti per far sì che le vostre risorse siano impegnate come voi nella persecuzione di obiettivi aziendali, con la stessa voglia di fare e di crescere.
Se siete impiegati, o comunque lavoratori subordinati, la vostra formazione rappresenta via di salvezza. Non si verificherà più che restiate soppressi, sottomessi e nemmeno stressati perché esistono strategie, modelli, ma soprattutto strumenti per velocizzare le vostre attività e rendervi più performanti, pronti sul pezzo utilizzando supporti per memorizzare impegni, task, scadenze e anche fatti, discussioni, confronti con i colleghi, per far sì che tutto scorra verso la fortificazione del vostro ruolo ma soprattutto delle vostre capacità mentali e di reazione davanti ad imprevisti, divergenze o qualunque cosa che possa turbare le vostre giornate o peggio ancora le vostre vite.
Vi sembro eccessivo? Ma rifletteteci: quanti di voi, al ritorno dal lavoro riescono davvero a resettare e a concentrarsi sulla famiglia, sugli affetti, sulle passioni, in una parola sulla vita vera?
Vi aspetto. Provate e vedrete la differenza!
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