COGITO ERGO SUM!
Comunicare bene le nostre idee per trasferirle e realizzarle con successo.
L’epoca contemporanea è definita era della conoscenza. Chi ha idee si trova in una posizione di privilegio, ma se non si sanno comunicare, non possono essere né trasferite, né tanto meno realizzate.
Pensiamo a Cartesio, il filosofo che, partendo proprio dall’analisi del contenuto del pensiero, dalle “idee”, è riuscito a motivare le personali prove circa l’esistenza di Dio (res cogitans).
Non è, quindi, importante solo quello che si dice, ma anche come lo si dice.
Oggi la comunicazione non è più solo una soft skill, ma una delle capacità necessarie per il mondo del lavoro.
“Non puoi investire troppo nelle capacità di comunicazione, se non puoi semplificare un messaggio e comunicarlo in modo convincente. Credimi, non puoi convincere le masse“, ha sottolineato Indra Nooyi, ex CEO Pepsi e membro del Consiglio di amministrazione di Amazon. È impossibile essere un leader senza essere un buon comunicatore. “[…] comunque ci si sforzi, non si può non comunicare. L’attività e l’inattività, le parole o il silenzio, hanno tutti valore di messaggio: influenzano gli altri, e quest’ultimi, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni e in tal modo comunicano anche loro”, spiegava nel primo assioma della comunicazione, Paul Watzlawick, padre della comunicazione moderna.
Comunicare oggi è un’arte che i leader del presente cercano di affinare per essere dei vincenti: nel 2004, Jeff Bezos (fondatore del colosso Amazon), bandì dalle riunioni aziendali il classico Power point, le slide dovevano, infatti, essere sostituite da “memo strutturati narrativamente”: ampio spazio alla scrittura con titoli e frasi complete (verbo, predicato, complemento).
Lo sforzo richiesto tendeva ad accantonare il linguaggio schematico che sempre più ci appartiene. “La leadership non è dire agli altri cosa fare” aggiunge su Forbes, Glenn Llopis, esperto di strategie di leadership, “ma piuttosto sfruttare al meglio il pieno potenziale delle persone con un coinvolgimento totale”.
Un articolo dell’Harvard Business Review ha elencato quelle che possono essere considerate le strategie vincenti da mettere in atto per parlare come un leader, ma soprattutto, per essere considerato tale dagli ascoltatori.
Se vuoi farti ascoltare anche tu in ufficio o nel tuo luogo di lavoro ecco alcuni consigli!
Frasi brevi per parlare di argomenti difficili: “se ti interessa essere considerato credibile e intelligente, non usar un linguaggio complesso, dove un linguaggio più semplice andrà bene” spiega l’economista Premio Nobel Daniel Kahneman. Usare parole semplici non vuol dire sminuire il contenuto, al contrario, significa essere astuti.
Metafore che restano nella mente: la metafora è un potente strumento per avvicinare dei concetti astratti a dei concetti familiari. Rappresentano delle scorciatoie per rafforzare i concetti chiave e comunicare frasi complesse in modo accattivante per ridurre il carico cognitivo. Soprattutto se avete da fare con dati, numeri e statistiche, allora facilitate il vostro interlocutore. Lo stesso Tyson, in occasione del lancio della sonda spaziale Cassini, giustificò l’ingente spesa economica (rendendola in tal modo comprensibile alle masse), sostenendo che la cifra sarebbe stata inferiore a quella spesa in totale dagli americani per l’acquisto del balsamo labbra in un anno.
Comunicare per allineare il team: “la trasformazione è impossibile” ha specificato John Kotter, professore dell’Harvard Business School, a meno che centinaia o migliaia di persone non siano disposte ad aiutare spesso al punto da fare sacrifici a breve termine”. I leader ripetono continuamente i concetti, fino a crearne un mantra, che sappia far convergere intorno ad uno scopo comune l’intero team.
Se hai voglia di comunicare le tue idee, ti aspettiamo in formazione.
Durante le sessioni del #MetodoFormicola potremmo sfruttare a pieno il tuo potenziale insegnandoti ogni sistema per farti ascoltare ovunque,
anche in casa che a volte rappresenta la sfida più grande!
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